A Place for Us
(Letter to Amrita no. 14)

Thanks to: Maurice - James Ivory

Eccoci, oggi iniziamo da una casa vuota. Un trasloco frugale e la musica di uno spot Amazon in sottofondo, Stay Alive di José González, perché siamo vuoti con nient'altro che sogni:

There's a rhythm and rush these days

Where the lights don't move and the colors don't fade

Leaves you empty with nothing but dreams

In a world gone shallow

In a world gone lean

Torno a scrivere come facevo un tempo, senza poterne fare a meno. Devo smettere di scappare.

Finalmente la donna grassa se n'è andata e ora sono sola. Il cane di bronzo mi fissa dalla mensola, lui, proprio lo stesso cane del film Maurice, quando Alec gli augura buon compleanno con la sua voce inelegante.

Un giorno ci sarà un tavolo e le sedie per noi due. Preparerò la colazione e mi racconterai della tua vita. 

Manca poco.

Dev'esserci a questo mondo un posto per noi.

We'll do whatever just to stay alive 

Waiting above the fireplace

Lettera per Amrita nr 14

Cara Amrita, come stai? Il tempo passa, siamo verso la fine dell'inverno, un inverno eccezionalmente caldo che tuttavia sembra interminabile.

Ti scrivo per due ragioni. La prima per comunicarti con piacere che sto traslocando, ti mando il nuovo indirizzo insieme a questa lettera, sempre nella speranza che ti raggiunga, ovunque tu sia.

La seconda esigenza che mi spinge a scriverti è che io stessa ne ho bisogno. È dunque un atto mosso dal desiderio, un fatto egoistico, per quanto questo aggettivo possa suonare stonato se rivolto alla Stella dei tuoi ricordi. 

Dev'essere un danno collaterale del tempo che passa, che ci rende deboli anziché migliori.

In questo desiderio basilare al quale non riesco a sottrarmi, c'è il tentativo di sentirmi viva, impedire che le giornate scorrano insignificanti una dietro l'altra. 

Dal film Maurice, Lord Risley: 

Must talk, talk talk!

Soltanto parlando balzeremo sulla vetta

Altrimenti le montagne ci lasceranno nell'ombra

Mentre ti scrivo, il cane di bronzo mi sorride dalla mensola sopra il caminetto, allora immagino una giornata umida e il fuoco acceso, la tavola imbandita per una colazione all'inglese, uova strapazzate, tè al bergamotto e marmellata di arance amare. Vorrei gridare con tutte le forze quanto mi manchi. Vorrei che ti contorcessi dalle risate per il mio nuovo taglio di capelli, che, come puoi immaginare, non mi dona affatto.

Ieri notte, la prima in questa casa, ho sognato delle ballerine di danza classica che si allenavano lungo il marciapiede, al di là della strada, sotto un elegante filare di tigli. Con i loro esercizi aggraziati sembravano non aver bisogno di alcuna parola, i loro movimenti erano precisi, così completi nella perfezione dei singoli gesti, da rendere impeccabilmente ordinata anche l'ombra degli alberi al di sopra di loro.

Immagine creata da Gemini - Google AI


Guardando le ballerine da questa casa vuota, con le sue pareti sbiadite e la vernice increspata sulle finestre di legno, le ragazze mi distraggono un poco da me stessa, dal vociare continuo della mia mente.

Questo penso di me, delle mie lettere, della mia vita: che sia soltanto un ammasso di cartoline sbiadite, un turbinio di frasi spezzate, frutto di una voce d'artista incompiuta. 

(parole cancellate - inconcludenti)


PS: Sto cercando di terminare questa lettera ma non riesco. Sono in crisi. Sembra che non abbia più voglia di scrivere. Eppure è il solo modo che conosco per esprimermi profondamente. Perciò? Cos'è questa condanna?

Ti riassumo brevemente ciò che avevo in mente:

  • nel film Maurice il protagonista si rivolge ad un ipnotista per cercare di guarire se stesso, ma l'impresa è impossibile e il dottore gli consiglia di andare via dall'Inghilterra perché è un paese poco incline ad accettare la natura umana;
  • è uno dei punti salienti del film, siamo in molti ad essere poco propensi ad accettare noi stessi e gli altri così come sono;
  • in questa disabilità riconosco il mio modo di stare al mondo, che difetta totalmente di una propria interpretazione della vita e mi lascia confusa ad avanzare nel buio;
  • da un cono d'ombra osservo le tue movenze nitide, per quanto liquide e variegate, con la tua risata baldanzosa che frantuma ogni dubbio, e ti sento lontana una galassia da me, una distanza infinita quanto il desiderio di te.

Lasker-Jones, the hypnotist: 

England has always been disinclined to accept human nature

The same could be said of all of us.

Un altro punto della lettera che avevo in mente di scrivere riguarda il sogno della donna grassa: l'ho incrociata sulla porta di casa mentre stavo arrivando, aveva un'espressione solare e compiaciuta e dalla sua ampia gonna celeste è sceso un geco. Il simpatico animale è corso via cercando rifugio in questo spazio deserto. Lo ritroverò presto, spero, in qualche sogno o chissà dove. Di certo lo aspetterò amorevolmente, essendo una delle poche abilità in cui brillo.

Conclusioni

Dalla pagina di Wikipedia dedicata al libro Maurice di E. M. Forster, da cui è stato tratto l'omonimo film:

Forster (...) Era fermamente convinto che un lieto fine si «imponesse perentoriamente» 

«A happy ending was imperative»

Sono d'accordo: a volte un lieto fine è necessario. Voglio accettare la mia natura e seguire l'altra metà di me, quella che non si arrende, che sa essere tollerante verso sé stessa, e per questo ti annuncio una sorpresa. 

Il mio modo per dichiarare che è finita, che non dovremo più patire la nostra assenza, è dirti che ho scritto un racconto dedicato a te e questo sarà per noi tutto ciò che serve.

Alberi senza radici e altri racconti.

 

Spotify Soundtrack –  Stay Alive, José Gonzáles

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Spot Amazon: Il giorno del trasloco - You Tube

Maurice (film) - Wikipedia



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